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Gli anziani come risorsa. Per una Pedagogia della Terza Età.

John Dewey, nel "Il mio credo pedagogico", affermava che l’educazione dev’essere concepita come una ricostruzione continua dell’esperienza.
In questi giorni ci sono state varie dichiarazioni, poi ieri ci ha lasciato anche un grande come Gigi Proietti e tutto questo mi ha portato a riflettere e a voler scrivere qualcosa proprio in merito alla terza età.
Gli anziani, soprattutto oggi, sono sempre più oggetto di pregiudizio e di discriminazione, che portano gli altri a percepire o a pensare che abbiano poche capacità e che non siano più realmente produttivi.
L'anziano viene percepito come uno scarto, come un peso o addirittura come un costo, soprattutto per quanto riguarda la sfera sanitaria
Gli anziani invece, sono una risorsa, sono i nostri cassetti dei ricordi, dei profumi e delle ricette, sono il nostro valore aggiunto, da salvaguardare e da tutelare.
Lo stesso Gigi Proietti in una delle sue ultime interviste disse “La vecchiaia c’è, non ci si può fare nulla”, ma è da lì che bisogna partire con il lavoro quotidiano.
Con il termine "lifelong learning", si intende l'educazione durante tutto l'arco della vita, dalla nascita alla morte, quell'educazione che inizia ancor prima della scuola e si prolunga fin dopo il pensionamento.
Bisogna quindi, iniziare a promuovere e poi realizzare ed attuare un'educazione che duri davvero per tutta la vita e per far questo bisogna promuovere reali offerte formative e di apprendimento.
Abbiamo l'obbligo morale ed etico di iniziare ad attuare un'educazione di accompagnamento alla terza età, in modo da permettere alla persona di esprimere a pieno le proprie capacità e potenzialità e permettergli in questo modo di continuare a crescere con un’educazione permanente.
Bisogna imparare ad invecchiare bene attraverso interventi educativi che poggiano su vari approcci, che permettano di stimolare la socializzazione. le abilità cognitive e di apprendimento. Bisogna iniziare a costruire percorsi educativi e formativi che possano aiutare la persona a prendere coscienza e cura di sé, per permettergli di riconoscersi come persona che ha delle potenzialità e fragilità, sicurezze e paure.
La vera educazione dell'invecchiamento si propone come un supporto del nuovo compito fondamentale dell'insegnare alla persona anziana ad avere un nuovo orientamento interiore per imparare a gestire la sua nuova esistenza e per fare questo bisogna iniziare ad agire sulla società, sull'ambiente sociale e sull'ambiente affettivo che circonda la persona stessa.